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Dopo una sosta forzata di oltre un anno e mezzo, ricominciamo con la nostra attività in presenza in una nuova sede: il Museo di Arti e Mestieri in via del Gualando, 2 a Pianoro. La tradizionale rassegna autunnale di film e di incontri quest'anno non poteva che essere dedicata all'emergenza sanitaria che ha sconvolto le nostre vite in questi lunghi mesi.

Si inizia giovedì 11 novembre con il primo dei due incontri-dibattito programmati in rassegna. Andrea Manganaro presenterà un'analisi critica dei dati relativi alla pandemia in Italia e nel mondo, mentre Giorgio Gattei esporrà una sua riflessione sull'impatto demografico della malattia dal suggestivo titolo "Di pipistrelli e di silver generation".

Giovedì 18 novembre si proseguirà con la proiezione del profetico film "Contagion" del maestro Steven Soderbergh, presentato nel 2011 alla Mostra del Cinema di Venezia.

La rassegna proseguirà quindi giovedì 25 novembre. L'intervento di Valerio Romitelli "Vax, no vax" verterà sul dibattito scaturito dalle scelte di politica vaccinale adottate dal nostro Paese, mentre Toni Iero allargherà l'orizzonte alla contingenza (geo)politica con una riflessione dal titolo "Draghistan e dintorni".

L'ultima serata si terrà giovedì 2 dicembre con la proiezione del secondo film selezionato per questa occasione: l'emblematico "2022: i sopravissuti" di Richard Fletcher (1973).

Scarica qui la locandina col programma della rassegna.

L'annuale rassegna di film autunnale è dedicata agli eventi di 50 e di 30 anni fa: nel '69 lo sbarco del primo uomo sulla luna, l'autunno caldo, e la strage di Piazza Fontana; nell'89 la caduta del muro di Berlino, la svolta della Bolognina, e la rivolta dei ragazzi di piazza Tienanmen.

Per ricordare lo sbarco dell'uomo sulla luna, si inizia giovedì 7 novembre con la proiezione di "Operazione Avalanche" di Matt Johnson, preceduta dall'intervento dell'astrofisico Giovanni De Cesare.

Per ciò che riguarda l'autunno caldo, si prosegue giovedì 14 novembre con una vera chicca da cinefili: "Crepa padrone, va tutto bene!" di Jean-Luc Godard.

Il successivo giovedì 21 novembre sarà la volta dell'ormai memorabile "Good Bye Lenin" di Wolfgang Becker, in ricordo del trentennale dalla caduta del muro.

A seguire, il giovedì 28 novembre ci sarà la proiezione di "Palombella Rossa", il film-cult di Nanni Moretti dedicato alla cosiddetta "svolta della Bolognina" che portò alla fine del PCI dopo 70 anni di storia.

La rassegna proseguirà quindi nel mese di dicembre con due eventi speciali: il primo si terrà martedì 3 dicembre e sarà dedicato alla rivolta dei ragazzi di piazza Tienanmen, con la testimonianza di chi ha vissuto in presa diretta quelle vicende:  Valerio Romitelli, docente di storia del pensiero politico;

il secondo evento speciale, infine, si terrà esattamente nel 50esimo anniversario della strage di Piazza Fontana, la "madre di tutte le stragi": giovedì 12 dicembre interverrà l'ex magistrato, già componente del CSM, Giovanni Palombarini.

Scarica qui la locandina col il programma in pdf

di Andrea Manganaro

Giunti al sesto anno della gestione Barbera della Mostra, la numero 75, si è assistito a Venezia alla consacrazione del grande cinema popolare, come forse non si era mai visto prima dalle parti del Lido. Già l'edizione 74 era stata caratterizzata – per la prima volta negli ultimi 50 anni – dalla vittoria dell'Oscar da parte del film vincitore del Leone d'oro; quest'anno si è andati addirittura oltre, visto che i primi due premi sono andati appannaggio dei due film che hanno successivamente ricevuto il maggior numero di candidature alle statuette: ben 10 a testa! Stiamo parlando, naturalmente, di Roma di Alfonso Cuaron e de La Favorita di Yorgos Lanthimos. Si tratta senz'altro di una svolta rilevante per la Mostra, dopo tanti anni in cui venivano premiati film destinati spesso ad un rapido oblio. Altra novità di rilievo di questa edizione è stata, inoltre, l'ammissione di pellicole distribuite da Netflix, dunque di film che in linea di principio non dovevano essere distribuiti in sala.

Vincitore del Leone d'Oro è stato Roma di Alfonso Cuaron, la cui distribuzione era per l'appunto prevista inizialmente solo in rete da parte Netflix, salvo poi concordare una distribuzione in sala da parte della meritoria Cineteca di Bologna. Per una volta, si è trattato di un giudizio sostanzialmente condiviso da critica e pubblico, consacrato anche dalla vittoria di 3 Oscar (miglior regia, miglior film straniero e miglior fotografia), sebbene abbia sollevato qualche inevitabile polemica il fatto che il presidente della giuria veneziana era il compatriota Guillermo Del Toro, insignito a sua volta del Leone d'Oro nel 2017 (con "La forma dell'acqua") quando a presiedere la giuria c'era proprio Cuaron.

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