Vai al contenuto

In attesa della prossima edizione del "Novembre storico-cinematografico", pubblichiamo qui alcuni materiali utilizzati per gli interventi di alcuni relatori della scorsa edizione del "Maggio filosofico".

Intervento di Maria Chiara Risoldi nella prima serata "L'impensabile della guerra": VID_Risoldi_Parte1

Seconda parte: VID_Risoldi_Parte2 Terza parte: VID_Risoldi_Parte3

Intervento di Daniela Calzolaio nella prima serata "L'impensabile della guerra": prima parte VID_Calzolaio_Parte1

Seconda parte: VID_Calzolaio_Parte2

Recensione di Giorgio Gattei del libro "La guerra capitalista: competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista", di cui si è parlato nel corso della seconda serata: Recensione_Gattei

Slide dell'intervento di Demostenes Floros nel corso della terza serata su "Conflitto energetico e fine della globalizzazione dei mercati": Intervento_Demostenes_Floros

Slide dell'intervento di Toni Iero nel corso della quarta serata su "Guerra, dollaro e crack": Presentazione_Toni_Iero

 

Proseguiamo anche quest'anno la riflessione sulla guerra iniziata lo scorso anno con le ultime due serate del Maggio '22: quella sull'interventismo come malattia congenita del fascismo (secondo la suggestione di Valerio Romitelli), e quella dedicata propriamente al conflitto in Ucraina iniziato pochi mesi prima.

Riflessione che abbiamo poi proseguito a novembre con gli scenari geopolitici proposti degli analisti della trasmissione radiofonica "Il fronte dei popoli", e con lo spettacolo teatrale "Disertare contro il perbenismo guerrafondaio" ideato da Donatella Allegro e dallo stesso Romitelli.

L'edizione del Maggio Filosofico di quest'anno partirà giovedì 4 maggio dal quesito di fondo sulla guerra che Einstein pose a Freud nel lontano 1932: Warum Krieg?, ovvero Perché la guerra? Un gruppo di filosofi, psicologi e psicanalisti proveranno a dare risposta a questo quesito disvelandoci l'impensabile della guerra. Interverranno Maria Chiara Risoldi (psicologa), Nicole Janigro (psicanalista), Daniela Calzolaio (psicologa) e Pasquale Pugliese (filosofo).

Con la seconda serata - giovedì 11 maggio - il focus si sposta sul rapporto tra guerra e capitali, ovvero sui processi di competizione e concentrazione dei capitali che sarebbe alla base del nuovo conflitto imperialista. Ne parleremo con il prof. di Politica Economica Stefano Lucarelli (Università di Bergamo), che è uno degli autori del recente volume intitolato proprio "La guerra capitalista", e con Giorgio Gattei, storico del pensiero economico.

Il tema della terza serata, giovedì 18 maggio, riguarderà il determinante rapporto tra guerra ed energia, e per l'occasione avremo ospite Demostenes Floros, noto analista geopolitico ed economico, redattore di Limes e professore al Master in Relazioni Internazionali di impresa (Italia-Russia) presso l'Università di Bologna.

Nel corso dell'ultima serata della rassegna, giovedì 25 maggio, una tavola rotonda affronterà uno dei temi emersi più di recente come conseguenza della guerra: l'entrata in fibrillazione del sistema bancario a seguito dell'impennata dei tassi di interesse, a sua volta dovuta alla crescita dei prezzi conseguente all'aumentare dei costi dell'energia. Interverranno l'analista economico Toni Iero, e i professori di economia Marco Veronese Passarella (Link Campus University - Roma) e Massimiliano Marzo (Università di Bologna).

E' disponibile qui la locandina con il programma dettagliato.

Pubblichiamo qui il testo del Récital pacifista messo in scena a Rastignano nell'ultima serata della scorsa rassegna de "Il novembre storico-politico". Il concept è nato da una idea di Valerio Romitelli e dalla preziosa collaborazione di Donatella Allegro.

Ci sono testi tratti da Karl Krauss "Gli ultimi giorni dell'umanità"; da Bertold Brecht, "Dialoghi di profughi";  e da una serie di canzoni contro la guerra, di cui si riportano i titoli. Nel mezzo c'è anche la vibrante testimonianza di un obiettore di coscienza ucraino, Yurii Sheliazhenko che fa parte del direttivo della rete pacifista World Beyond War (https://worldbeyondwar.org)

Si riporta qui seguito il primo capoverso della Premessa de Gli ultimi giorni dell'umanità di Karl Kraus. Il resto del testo in versione pdf è disponibile qui

Da Karl Kraus, Premessa a Gli ultimi giorni dell’umanità, 1922

La messa in scena di questo dramma, la cui mole occuperebbe, secondo misure terrestri, circa dieci serate, è concepita per un teatro di Marte. I frequentatori dei teatri di questo mondo non saprebbero reggervi. Perché è sangue del loro sangue e sostanza della sostanza di quegli anni irreali, inconcepibili, irraggiungibili da qualsiasi vigile intelletto, inaccessibili a qualsiasi ricordo e conservati soltanto in un sogno cruento, di quegli anni in cui personaggi da operetta recitarono la tragedia dell’umanità. La vicenda, che trascorre per cento scene e cento inferni, è impossibile, frastagliata, priva di eroi come quella. Il suo humour è soltanto l’autoaccusa di uno che non è impazzito all’idea di aver superato a mente sana la testimonianza di questi avvenimenti. Oltre a costui, che presenta ai posteri la vergogna di una tale partecipazione, nessun altro ha diritto a questo humour. I contemporanei, i quali hanno permesso che le cose qui descritte accadessero, pospongano il diritto di ridere al dovere di piangere. I fatti più inverosimili qui riportati sono accaduti veramente; ho dipinto ciò che altri si sono limitati a fare. I più inverosimili discorsi qui tenuti sono stati pronunciati parola per parola; le più crude invenzioni sono citazioni.

Leggi il seguito qui