Vai al contenuto

di Andrea Manganaro

Questo articolo era stato scritto prima dello scoppio dell'attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Prendeva spunto dal comunicato Istat di febbraio che comunicava l'ennesimo record negativo per le nascite in Italia.

Come si argomenta nel testo, il calo era ampiamente previsto e prevedibile a causa della struttura per età della popolazione (cioè ci sono sempre meno donne in età feconda), tant'è che i livelli di fecondità sono rimasti quelli del 2018. Il calo delle nascite è dunque da attribuirsi esclusivamente a quello i demografi chiamano "effetto struttura". La "non-notizia" aveva tuttavia sollevato un certo dibattito sulla stampa, a proposito della lunga crisi economica italiana e dell'assenza di prospettive per il Paese. In più, era (ri)emersa anche la vecchia "questione meridionale", per il fatto che il calo demografico riguarda soprattutto il Sud, non solo per i più bassi livelli di fecondità, ma anche per le maggiori emigrazioni.

Prendendo spunto da questo dibattito, si è quindi pensato di ricostruire la storia demografica del Paese - distintamente tra Nord e Sud - dal dopoguerra ad oggi. Ne sono emersi tre distinti periodi storici cui sono associati precisi eventi economici: 1) gli anni del boom economico (dal '52 al '73), in cui la popolazione è cresciuta più al Nord che al Sud; 2) gli anni del rallentamento e della svolta neoliberista (dal '74 al '97) in cui è cresciuta di più la popolazione al Sud; 3) gli anni dell'euro e della globalizzazione (dal 1998 al 2019), in cui la popolazione al Nord è tornata a crescere in misura maggiore. Per i dettagli, si rimanda alla lettura dell'articolo.

La conclusione, non riportata nel testo, è che esistano dei "cicli economici lunghi" (il riferimento a Kondratiev non è casuale) che determinano l'andamento demografico di un Paese. Ora, è probabile che l'epidemia in corso impatterà differentemente, almeno per quest'anno, sui livelli di mortalità nelle regioni del Nord ed in quelle del Sud. Inoltre, nel medio periodo è probabile che lo shock economico e il crollo del commercio con l'estero provocherà una drastica riduzione dei flussi migratori da e verso l'estero. Come conseguenza di tutto ciò, pertanto, è possibile immaginare un prossimo periodo in cui la popolazione potrebbe diminuire più al Nord che al Sud.

Leggi l'articolo qui

L'annuale rassegna di film autunnale è dedicata agli eventi di 50 e di 30 anni fa: nel '69 lo sbarco del primo uomo sulla luna, l'autunno caldo, e la strage di Piazza Fontana; nell'89 la caduta del muro di Berlino, la svolta della Bolognina, e la rivolta dei ragazzi di piazza Tienanmen.

Per ricordare lo sbarco dell'uomo sulla luna, si inizia giovedì 7 novembre con la proiezione di "Operazione Avalanche" di Matt Johnson, preceduta dall'intervento dell'astrofisico Giovanni De Cesare.

Per ciò che riguarda l'autunno caldo, si prosegue giovedì 14 novembre con una vera chicca da cinefili: "Crepa padrone, va tutto bene!" di Jean-Luc Godard.

Il successivo giovedì 21 novembre sarà la volta dell'ormai memorabile "Good Bye Lenin" di Wolfgang Becker, in ricordo del trentennale dalla caduta del muro.

A seguire, il giovedì 28 novembre ci sarà la proiezione di "Palombella Rossa", il film-cult di Nanni Moretti dedicato alla cosiddetta "svolta della Bolognina" che portò alla fine del PCI dopo 70 anni di storia.

La rassegna proseguirà quindi nel mese di dicembre con due eventi speciali: il primo si terrà martedì 3 dicembre e sarà dedicato alla rivolta dei ragazzi di piazza Tienanmen, con la testimonianza di chi ha vissuto in presa diretta quelle vicende:  Valerio Romitelli, docente di storia del pensiero politico;

il secondo evento speciale, infine, si terrà esattamente nel 50esimo anniversario della strage di Piazza Fontana, la "madre di tutte le stragi": giovedì 12 dicembre interverrà l'ex magistrato, già componente del CSM, Giovanni Palombarini.

Scarica qui la locandina col il programma in pdf

L'anno scorso, in occasione del centesimo anniversario della disfatta di Caporetto, decidemmo di ricordare "l'altro '17 in Italia" con un reading di "Viva Caporetto" di Curzio Malaparte.

Nel suo provocatorio testo Malaparte diede una singolare interpretazione della disfatta di Caporetto come di una rivolta di classe che non sfociò in rivoluzione per l'assenza di un leader sufficientemente carismatico alla Lenin. Naturalmente, "Viva Caporetto!" fu immediatamente censurato dal governo Giolitti, e non ebbe miglior sorte un anno più tardi col governo Bonomi, quando fu riproposto col titolo "La rivolta dei santi maledetti". Venne pubblicato soltanto nel 1980, a cura di Mario Isnenghi.

Ad un anno di distanza è con grande soddisfazione che segnaliamo che, nell'ambito della VII edizione del festival Barrique (per dettagli vedi qui), il prossimo sabato 15 dicembre 2018 alle ore 18 presso la Mediateca Gateway in via San Petronio Vecchio, 33/b a Bologna si terrà una replica di quella lettura da parte della stessa compagnia, nel frattempo denominatasi "Compagnia del Maggio".

Scarica qui la locandina