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dubbio attanaglia

Immantenente dubbio attanaglia:
come volger lemma in numero plurale
di più alta partecipazione popolare?
[...]

Ma semplifichiamo i percorsi:

 

1) Vuoi solo la risposta?
Dritto in fondo al PDF, unica riga in grassetto.

2) Domenica 17 aprile si vota per un referendum solo?
Alle urne, alle urne! Non serve sapere il plurale.

3) Vuoi firmare per migliorare scuola, ambiente, lavoro?
Chiedi dei banchetti per firmare sui referend[?]...
Dopotutto potresti andare in fondo al PDF, no? 😉

4) Vuoi leggere un "modesto scolaro, discettar di favella russa ed estone,
come di franciosa ed anglica" prima della risposta in italiano normale?
Leggi pur tutto il PDF, spero ti diverta, come a me scriverlo 🙂

di Andrea Manganaro

Ormai lo dovremmo sapere: contro il Jobs Act, contro l'Italicum e contro la "Pessima scuola" sono i tre blocchi referendari su cui sta per cominciare la raccolta delle firme per il prossimo anno. Cui vanno aggiunti gli ulteriori sull'ambiente e soprattutto quello costituzionale, che in quanto confermativo andrebbe (e va!) richiesto dalle opposizioni, e non dal governo alla ricerca di un plebiscito... E invece, proprio per questo pare che per quest'ultimo si voterà separatamente in autunno, mentre per gli altri si andrà in primavera, sempre che si raccolgano le firme e che passino il vaglio della Consulta.

Leggi il seguito qui

 

Dall'inizio della crisi finanziaria mondiale indotta dal crack di Lehmann Brothers e dallo scoppio della bolla dei mutui “sub-prime”, tutti i paesi europei sono stati sottoposti a pesanti dosi di austerità. Aumento delle tasse indirette, privatizzazioni, tagli ai salari ed alla spesa sociale, e precarizzazione del lavoro sono gli ingredienti di questa famigerata ricetta che ha impoverito quasi tutti i paesi europei, specie quelli mediterranei.

La Grecia, in particolare, a sette anni dall'inizio della crisi ha perso oltre un quarto del suo PIL, ha triplicato la disoccupazione (dall'8,4% al 27,5%) e ha ridotto in miseria una parte importante della sua popolazione. Il suo debito pubblico è salito dal 109% al 175% del PIL, ed i suoi principali creditori sono oggi le cosiddette “istituzioni”, cioè la "Troika" di ieri (FMI, BCE ed eurogruppo, oltre a banche nazionali e straniere).

Ma dopo la vittoria di Syriza in gennaio qualcosa sta cambiando. Le privatizzazioni sono state bloccate, è stata riaperta la televisione pubblica, sono stati cancellati i tagli alle pensioni ed è stato aumentato il salario minimo. Per rendere possibili queste ed altre misure, il governo di Alexis Tsipras ha chiesto un allentamento dei vincoli europei ai conti pubblici e più tempo, ma le “istituzioni” internazionali sembrano voler fare ben poche concessioni.

Riuscirà la piccola Grecia a scardinare l'ortodossia liberista europea? Ne parleremo in un incontro pubblico che si terrà

 VENERDI' 10 APRILE, ALLE ORE 18

presso la sala Walter Benjamin, in via del Pratello, 53.

 con:

Pier Giorgio Ardeni, docente di Economia Politica all'Università di Bologna, e

Toni Iero, dell'ufficio studi di un noto gruppo finanziario

Coordinerà l'incontro Giorgio Gattei, già docente di Storia del pensiero economico presso l'Università di Bologna. L'incontro sarà preceduto da un aperitivo.

Scarica la locandina qui